Ci sono momenti della Storia che i libri di studio non si soffermano a descrivere. Nel migliore dei casi contengono un accenno oppure si rimanda il racconto alla voce del docente, sempre che sia sufficientemente informato sull’argomento.
Dopo aver letto Gemelle imperfette, mi chiedo quanti ragazzi, quanti giovani, abbiano idea di chi sia stato Josef Mengele, di quali atrocità gli sia stato consentito di compiere all’interno di uno dei luoghi più orrendi che gli uomini abbiano mai costruito sulla Terra.
Affinity Konar non poteva che scegliere il romanzo come forma per raccontare una storia dentro la Storia. L’ha fatto, nonostante l’atrocità dei fatti, con una grazia infinita, pur senza risparmiare nulla al lettore. Ci sono attimi in cui distogliere lo sguardo da quelle righe è l’unico modo per poter riprendere a leggere. Ma il racconto di quell’anima divisa a metà che sono Stasha e Pearl è sostenibile proprio perché possiede i toni dell’infanzia. Senza i loro sogni, invenzioni e giochi – la via per sopravvivere nonostante tutto in nome dell’Amore – non sarebbe stato possibile sopportare la narrazione di quei fatti.
Se fossi un’insegnante delle scuole superiori lo consiglierei ai ragazzi. Se fossi una regista proverei a farne un film. Da lettrice non posso che consigliarne la lettura. Vivamente.
Affinity Konar
Gemelle imperfette
Longanesi & C.